Denominazione | Villa La Galvagnina Vecchia - Moglia |
Altre denominazioni | |
Tipologia | complessi di ville o corti rurali |
Comune | Moglia |
Località | |
Indicazioni viabilistiche | Situata tra il borgo di Coazze di Moglia e la frazione Galvagnina di Pegognaga |
Georeferenziazione | Est: , Nord: , Quota s.l.m: mt |
Diocesi | |
Descrizione | Costruzione situata a Moglia, tra il borgo di Coazze di Moglia e la frazione Galvagnina di Pegognaga. Casa signorile rinascimentale, decorata internamente da affreschi di Giulio Romano o di allievi della sua scuola (Fornaretto Mantovano e Bernardino Campi). L’edificio è a pianta quadrata imperfetta e si articola su due piani, un ampio salone al pianterreno e numerose stanze. Purtroppo lo scorrere del tempo, l’incuria e alcuni interventi deprecabili apportati all’edificio hanno recato danni irreversibili. Con il sisma del maggio 2012 l'edificio ha subito crolli e risulta al momento inagibile. Oltre all’apparato decorativo affrescato, di notevole pregio è anche il pavimento con formelle originali e i soffitti lignei a cassettoni. Uno stemma dipinto su un camino attesta che il palazzo appartenne ai signori di Mantova. La cronistoria della struttura risulta incerta a causa della scarsa documentazione a noi pervenutaci. Il nome Galvagnina deriverebbe dai proprietari, i nobili Galvagni, che probabilmente tra Seicento e Settecento acquistarono la struttura. L’origine della struttura è incerta: un’ipotesi ardita la farebbe risalire al 1461 per mano dell’architetto Giorgio da Guastalla su ordine del Marchese di Mantova, Ludovico II. Un’altra ipotesi lo farebbe risalire al tempo di Francesco II, marito di Isabella d’Este. In tal caso sarebbe sorto come centro di allevamento e residenza di caccia. Sempre secondo questa ipotesi la trasformazione dell’edificio in sontuosa dimora di campagna sarebbe avvenuta per volere del figlio di Francesco II che avrebbe chiamato Giulio Romano ad affrescare le mura. Dopo numerosi passaggi di proprietà, il fabbricato è adibito per decenni ad abitazione contadina e in parte utilizzato come rustico e pollaio. Salvato dalla distruzione nel 1939, cadde in disuso con conseguenti cedimenti strutturali. Nel 1967 venne acquistato dal comune di Mantova che lo restaurò e nel 1989 la villa risulta aperta al pubblico con una considerevole presenza di visitatori. Attualmente il casale necessita di un delicato e tempestivo intervento di restuaro nel tentativo di recuperare la storica struttura.
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Elementi del complesso | Villa |
Cronologia | Incerta. Probabilmente XV sec |
Materiale e tecniche di costruzione | Laterizio, mattone pieno a tre teste. Solai e tetto in legno |
Ambito culturale | Rinascimento mantovano |
Legami storico-culturali | Residenze gonzaghesche. Francesco II Gonzaga. Isabella d'Este. Giulio Romano. Giorgio da Guastalla. Famiglia Galvagni |
Conservazione | |
Progetti | |
Condizione giuridica | proprietà Ente pubblico territoriale |
Bibliografia | Mantova : passeggiando per i 70 comuni alla scoperta di fiumi, laghi, canali, borghi, corti, pievi e campanili dell'antica terra di Virgilio e dei Gonzaga / di Renzo Dall'Ara ; fotografie di Toni Lodigiani Palazzi e ville del contado mantovano / [a cura dell'Associazione industriali di Mantova] -Dall'Ara R. "Mantova. Passeggiando per i 70 comuni", Mantova, 1984. - "Mantova e provincia. Tesori d'arte, parchi naturali, tradizioni e prodotti tipici" Guide d'Italia, Touring Club Italiano, 2004 - Fringuellini M.G., "Un misconosciuto avanzo di arte giuliesca: la Galvagnina vecchia presso Moglia, in palazzi e ville del contado mantovano", Firenze 1966. - AA.VV. Quaderni di storia locale. Speciale Galvagnina, 1990 |
Sitografia | www.terredimatilde.it
www.turismo.mantova.it www.comune.moglia.mn.it |
Schede correlate | |
Aggiornata al | 20/12/2012 |